Annunciata alla Photokina di settembre 2016 a Colonia, la Canon EOS M5 è ormai una realtà consolidata del mercato che è bene studiare nel dettaglio. Fra qualche numero avremo sicuramente la possibilità di presentarvi un lungo test su questa mirrorless che rappresenta un netto segno di discontinuità da parte del colosso giapponese per quanto riguarda il proprio rapporto con questo segmento di mercato.
Alcuni si aspettavano che Canon presentasse una fotocamera con sensore a pieno formato, ma questo non è possibile per il momento probabilmente più per questioni di baionetta (la EF-M è progettata per lavorare con sensori APS-C) che tecnologiche visto che Canon ha una solida tradizione di questa tipologia di sensori nel campo delle reflex.
La Canon EOS M5 è una mirrorless che ha molti punti in comune con la reflex prosume EOS 80D, innanzi tutto il sensore da 24,2 Megapixel di risoluzione. Quel che veramente cambia rispetto alla reflex dalla quale ha ereditato molte caratteristiche sono le dimensioni ed il peso, che corrispondono a circa la metà rispetto alla “sorella maggiore”.
Il processore d’immagine adottato è il prestante Digic 7 che si occupa anche della correzione della diffrazione, della riduzione del disturbo e include la funzione “Auto Lightning Optimizer” (una funzione di ottimizzazione della luce). La sensibilità massima raggiunta dalla EOS M5 arriva a ISO 25.600, mentre l’otturatore può lavorare fino a 1/4000 di secondo.
La EOS M5 è dotata anche di avvio rapido e sfruttando la tecnologia Dual Pixel CMOS AF in sinergia con le potenzialità offerte dal processore DIGIC 7 possiede una velocità di messa a fuoco confrontabile con quella di una reflex digitale.
Anche il tracking AF, cioè la capacità da parte dell’autofocus di inseguire il soggetto quando si scatta a raffica è ora più pronto e reattivo, sappiamo infatti che in passato il problema delle mirrorless è stato proprio quello della velocità dell’autofocus.
La capacità di scatto continuo costante arriva fino a 9 fotogrammi al secondo.
Qualche dettaglio in più sulla tecnologia Dual Pixel CMOS AF: questa funzione legge in modo indipendente i fotodiodi di sinistra e destra di ogni pixel per ottenere il rilevamento di fase AF ed assicurare un’acquisizione della messa a fuoco più rapida e precisa.
Il sistema Dual Pixel CMOS AF può essere utilizzato sull’80% della larghezza e dell’altezza del fotogramma.
La conferma che Canon in questa mirrorless ci creda davvero la troviamo nella presenza del mirino elettronico (il primo ed unico per una mirrorless Canon al momento).
Il mirino utilizza un pannello OLED da 2.360.000 punti di risoluzione con un tasso di aggiornamento (il cosiddetto refresh) di 120fps. Il display posteriore è orientabile di tipo touch screen da 3,2” ed 1.620.000 milioni di punti di risoluzione.
Visti i pochi pulsanti disponibili il display posteriore si usa anche per navigare nel menù o per gestire la messa a fuoco.
Per quanto riguarda la funzionalità video Canon ha deciso di equipaggiare questa fotocamera con il formato Full HD a 60 fotogrammi al secondo, in un periodo in cui il 4K sta approdando sempre più prepotentemente anche nel campo delle fotocamere senza specchio questo potrebbe essere considerato un limite per molti.
È possibile però collegare un microfono esterno tramite jack da 3,5mm ed è stata integrata una tecnologia di stabilizzazione digitale su 5 assi delle immagini per le riprese video che opera assieme a quella fisica integrata nelle ottiche IS.
La Canon EOS M5 è disponibile sul mercato in tre versioni: solo corpo ad € 1159.99, con obiettivo EF-M 15-45mm
f/3.5-6.3 IS STM a € 1279.99 oppure con il nuovo obiettivo EF-M 18-150mm f/3.5-5.6 IS STM a € 1539.99.
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