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Apple MacBook Pro

Presentato all’ultimo Keynote Apple la nuova versione del MacBook Pro ha stupito tutti per le soluzioni innovative proposte dal marchio californiano, ma è stato anche duramente criticato per la mancanza di alcune caratteristiche e per i prezzi dei vari modelli. Mai come in questo caso, per un’attenta valutazione dei prodotti sono necessarie prove d’uso lunghe e articolate.
Così, vuoi per il ritardo con cui il modello da 15” è arrivato in redazione, vuoi per la necessità di provarlo in tutti i suoi aspetti e di valutarne l’affidabilità ci siamo presi più tempo per dare una valutazione definitiva. In questo primo contatto vi raccontiamo le impressioni generali dopo dieci giorni di uso intenso del modello con processore da 2,6 GHz, unità SSD da 256 GB e GPU Radeon Pro 450, venduto a 2.799 €. Per iniziare va subito messo in evidenza che a fronte di un prezzo davvero alto e alla portata di pochi, si ottiene un computer superlativo, sia a livello di progettazione sia a livello di costruzione. Il nuovo MacBook Pro è un computer allo stato dell’arte con tecnologie esclusive come Touch Bar, Touch ID, Thunderbolt 3, schermo Retina con spazio cromatico P3. Il tutto assemblato in un “corpo” realizzato con una cura maniacale per i dettagli. Per questo motivo è un prodotto difficile da confrontare con i computer decisamente più economici della concorrenza.
Di fatto è una proposta dedicata ai professionisti che hanno bisogno di una macchina potente, leggera e affidabile da portare sempre con sé.

Benché non sia il modello top di gamma, questo MacBook Pro ci ha favorevolmente impressionato con le sue ottime prestazioni, il disco allo statosolido è velocissimo e il processore si comporta egregiamente anche con le applicazioni grafiche più assetate di risorse. Serve una prova più lunga per fare emergere tutti i suoi punti di forza e le debolezze, ma nelle circa 80 ore di utilizzo professionale siamo rimasti davvero soddisfatti dei risultati. Questo computer si dimostra valido anche per l’intrattenimento, per esempio con i video ad altissima risoluzione, ma come da tradizione Mac non è una macchina pensata per i videogiocatori. Se i diretti concorrenti di Apple hanno preferito puntare sui display touch, gli ingegneri di Cupertino hanno invece scelto di rendere “touch” quella che una volta era la barra dei tasti funzione, introducendo anche sui Mac la tecnologia Touch ID resa famosa da iPhone e iPad. Il computer si accende quando solleviamo lo schermo e a quel punto ci basterà appoggiare il dito sul Touch ID per fare automaticamente il login e accedere al nostro profilo senza bisogno di digitare una password. Il Touch ID può anche essere usato per effettuare acquisti sugli store Apple, gestire le password di Safari e lo sblocco di alcune funzioni. La Touch Bar è la vera novità di questo modello e siamo sicuri che in futuro riuscirà a rivoluzionare l’uso dell’interfaccia dei computer Apple. Al momento però le sue potenzialità sono solo abbozzate e il successodi questa innovazione dipenderà da quello che gli sviluppatori riusciranno a fare, integrandone il funzionamento nelle loro applicazioni per renderne l’uso ancora più pratico e intuitivo.
Va comunque detto che, benché le principali funzioni siano dedicate alle applicazioni Apple, il suo funzionamento è piuttosto pratico e divertente. Si dimostra sempre precisa e reattiva e dopo un breve periodo necessario per abituarsi alle funzioni e alla risposta, il suo uso risulta davvero naturale, tanto che viene spontaneo cercarla anche sulle comuni tastiere Apple. La Touch Bar cambia in base alle azioni che eseguiamo e alle app usate, ma ovviamente chi ha bisogno dei tasti funzione potrà comunque continuare a usarli. Per farli apparire basta tenere premuto il tasto Funzione (fn) sulla tastiera, ma dalle Impostazioni di sistema è anche possibile fare in modo che per alcune app i tasti restino visualizzati in modo permanente nella Touch Bar.
Per quanto riguarda la batteria invece con un uso sul campo fatto di varie applicazioni, navigazione Web, gestione email, connessione Wi-Fi e accessori alimentati dalle porte Thunderbolt siamo arrivati alle 6/7 ore di autonomia, un risultato lontano dalle 10 ore promesse da Apple ma tutto sommato non disprezzabile viste le condizioni di utilizzo in intense giornate di lavoro senza la possibilità di una ricarica.

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